Italiano Inglese

Cede un solaio a Casacanditeìla: un uomo ferito. Università: lezioniferme e proteste

 CHIETI. Passata la bufera, si torna lentamente alla normalità. Le scuole riaprono mercoledì, oggi stesso io faranno gli uffici pubblici per decisione del prefetto Fulvio Rocco de Marinis, che ieri mattina ha riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Seduta che, tra l’altro, ha visto riaffermare l’impegno dei Comuni a completare le operazioni di sgombero della neve dagli spazi adiacenti agli uffici e a mettere in sicurezza i cornicioni degli edifici dal pericolo di caduta di formazioni di ghiaccio.

LA NEVE SUI TETTI. La neve sui tetti rappresenta la maggiore criticità del momento. Le abbondanti precipitazioni dell’ultima settimana hanno causato ieri un’infiltrazione d’acqua, con conseguente cedimento di un intonaco, in uno degli uffici del museo archeologico di Villa Frigerj, lontano dall’ala espositiva. Sotto il peso della neve ha ceduto anche il solaio di un’abitazione in contrada Cerreto di Casacanditella. Per fortuna, sembrano escluse conseguenze gravi per un uomo di 44 anni che è rimasto coinvolto nel crollo. Trasportato d’urgenza al policlinico di Colle dell’Ara, non è in prognosi riservata. Esami più approfonditi chiariranno il quadro clinico.

Altro versante di preoccupazione è il rischio di caduta di grossi, accumuli di neve e ghiaccio dalle coperture dei palazzi, soprattutto nel centro storico. Gli esperti consigliano di camminare lontano dalle pareti dei palazzi, spostandosi al centro della strada quando si notano fronti sporgenti o cunei di ghiaccio su grondaie e cornicioni. Sono decine gli inter-venti di questi giorni dei vigili del fuoco per monitorare e mettere in sicurezza edifici sia pubblici che privati.

UNIVERSITÀ. Monta intanto la protesta degli studenti della d’Annunzio, anche su Facebook, per una comunicazione tardiva, solo ieri pomeriggio dopo le 15, del fermo ancora per oggi di lezioni ed esami. «Il 70 per cento degli studenti è fuori sede», scrive una studentessa della facoltà di Lettere moderne, «e a causa del maltempo, che ha colpito in questi giorni l’Abruzzo, non possono raggiungere la sede' universitaria. Quei pochi che vivono nei paesi limitrofi all’ateneo vorrebbero invece avere delle certezze sull’apertura o meno, per evitare di fare un viaggio a vuoto. Molti treni dal Molise all’Abruzzo, poi, sono soppressi, diverse aree interne della regione sono irraggiungibili e impercorribili». Gli studenti, dunque, la-mentano di sentirsi abbandonati a se stessi e sollecitano l’ateneo a una migliore organizzazione, che soprattutto non li lasci in balia di decisioni impossibili da assumere con opportuna tempestività.

 
COMMERCIO. Sarà invece la conta dei danni a dire quanto la nevicata del 2012 peserà sull’economia cittadina, La neve ha ulteriormente congelato gli acquisti. «Fare al momento una valutazione complessiva è difficile», osserva Lido Legnimi, direttore Confesercenti Chieti, «fatto sta che circa il 70 per cento dei negozi, monitorati dalla nostra organizzazione, in questi giorni sono rimasti chiusi! Chi ha aperto, registra un calo nelle vendite di circa l’80 per cento, a eccezione del settore alimentare. L’auspicio è che si acceleri il lavoro di sgombero della neve sulle strade e soprattutto nelle aree di parcheggio nel corso di questa settimana, perché è quella che anticipa il Carnevale e potrebbe favorire una ripresa degli acquisti».

AGRICOLTURA. «Una stima su scala nazionale di Coldiretti, non confinata solo all’Abruzzo, parla di 200 milioni di danni», osserva il presidente provinciale di Coldiretti, Sandro Polidoro, «nelle aree interne del Chietino gli allevatori hanno difficoltà nell’approvvigionamento dei mangimi, mentre gli abbeveratoi sono ghiacciati, il ritiro del latte manca da giorni e molti produttori non sono attrezzati per- la conservazione». Il 7 febbraio scorso, Col-, diretti Abruzzo, come ricorda lo stesso Polidoro, ha chiesto alla Regione di verificare le condizioni per la richiesta di calamità naturale. «Ho potuto verificare», prosegue Polidoro, «danni ai vigneti, soprattutto quelli non ancora potati. Diversi rami di ulivo sono stati spezzati dal peso della neve con ripercussioni che certamente si faranno sentire sulla produzione. Rovinate anche coltivazioni orticole e serre». Molti agricoltori, sollecitati da Coldiretti, hanno messo a disposizione i propri trattori per liberare strade e contrade bloccate dalla neve.

Sipo Beverelli